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Blog

2023


Le cose possono vivere sul web

·268 parole·2 minuti
Sono passati oltre tre mesi dal mio ultimo post. Evidentemente non avevo nulla di interessante dire. Mi rendo conto che, a guardar bene, forse nemmeno adesso, mentre scrivo, ho qualcosa di interessante da dire. Forse scrivere per non dire non è un’attività utile, ma anche a tacere si dice tanto.

Decluttering uno

·277 parole·2 minuti
Qualche giorno fa ho fatto una cosa che non avevo mai fatto: dal mio feed reader ho rimosso tutte le fonti legate a siti di notizie generaliste. Tralasciando qualche sito di news tecnologica, ora ho in lista quasi esclusivamente blog.

Trenta giorni ha novembre

·389 parole·2 minuti
È passato oltre un mese da quando ho deciso di ricostruire il blog con il framework per siti statici Hugo: condivido qualche dato che chiaramente non fa accademia ma m’aiuta a capire come viene fruito questo microscopico angolo di web.

Pretese #12

·540 parole·3 minuti
Sui tagli delle big tech e su Netflix, che ce l’ha con le famiglie, e sui social network dove ci comportiamo come uccelli in uno stormo; sui DNS, la sicurezza, la privacy, e su Google che nasconderà Internet, ma anche sui siti web personali e, per finire, sul mondo che, grazie alla tecnologia, è un posto migliore.

Quello che ci ha regalato Musk

·122 parole·1 minuto
Oltre alla consapevolezza che le reti sociali, i rapporti online e i propri contenuti dovrebbero essere e restare il più possibile tutelati e lontani dalle piattaforme centralizzate, Musk ci ha regalato la voglia di tornare a scrivere sui nostri blog, di scrivere per lasciar scritto. Grazie, Elon.

Nuovo blog, su Hugo

·394 parole·2 minuti
Qualche giorno fa mi ha preso il desiderio di mettere in piedi un blog con Hugo, generatore di siti web statici, e sostituire il mio attuale su WordPress, vecchio di oramai cinque anni. Ero un po’ preoccupato dal perdere troppo tempo dietro a modifiche, personalizzazioni e ottimizzazioni; avevo timore di entrare in un buco nero dal quale difficilmente sarei uscito fuori vivo. E invece…

2022


Blog significa condividere

·190 parole·1 minuto
Lo stile, la modalità di scrittura, i temi che ho trattato durante gli ultimi più o meno recenti post di questo blog mi hanno costretto a una gabbia dalla quale non mi è facile uscire: mi sono divertito e ancora mi diverte scrivere con un ritmo che canzona la voce parlata1, ma questa forma mi ha portato ad accumulare tante bozze che non ho mai pubblicato e che forse mai pubblicherò a causa del tempo, dell’approfondimento che manca o del disinteresse sopraggiunto.

2019


Che è una meraviglia

·312 parole·2 minuti
Non pubblico spesso. Non perché non mi piaccia farlo o perché non ne abbia voglia. Non lo faccio perché pubblicare due righe, anche solo due righe, è faticoso in termini di produttività. Significa che ho assorbito una riflessione, che ho maturato il modo di comunicarla e soprattutto che ho avuto – durante interminabili giornate dove lavoro e vita si intrecciano senza requie – il tempo per sintetizzarla, scriverla e rifinirla. A prescindere dai numeri, da chi lo leggerà o dalla validità del messaggio: pubblicare un post è impegnativo. Ma proprio perché oneroso in termini di impegno quotidiano, è una cosa che trovo di una soddisfazione inesprimibile. È una promessa facile da mancare, ma se mantenuta, appaga che è una meraviglia.

Menare schiaffi al vento

·129 parole·1 minuto
Un paio di settimane fa Facebook ha ricevuto una multa da 5 miliardi di dollari dalla Federal Trade Commission in USA. Nello stesso giorno le azioni sono aumentate del 2%, il suo valore di 10 miliardi di dollari. La multa non ha cambiato il modo in cui la società raccoglie e condivide i dati, gli investitori hanno quindi sostenuto l’azienda perché il modello di business è rimasto invariato e vincente: investire in Facebook risulta ancora assai redditizio.

Nient’altro che bambini

·352 parole·2 minuti
Molto bambini indiani, sin da piccoli o da molto piccoli, vengono iscritti a corsi di coding e producono da soli i propri videogiochi. Gli viene insegnato l’approccio digitale, facilitato con elementi grafici, sviluppando una comprensione critica e non passiva delle tecnologie. Giocano producendo software, facendo sfide in Phyton o puzzle game in linguaggi di sistema: vengono introdotti al pensiero logico e alla risoluzione dei problemi.