Si accenna senza pretese a donne nell’informatica, le prime; a TikTok in EU, a un anno di guerra e ai podcast, agli scacchi e all’obsolescenza dei software; a fotografi che non lo sono, al suono dei modem e ai fessi.
Su Twitter, che ha bloccato l’autenticazione 2FA per chi non paga e che ha messo il turbo ai tweet di Musk, e su Bing, che pare «un po’ rimbambita», ma che non dobbiamo temere. Per ora.
L’ennesima, incredibile e sconsiderata decisione di Musk sul cambiare le carte in tavola agli sviluppatori che per anni hanno lavorato con le API di Twitter, bloccando applicazioni efficienti e con più personalizzazioni e integrazioni di quella ufficiale, rischia di trasformarsi nell’ennesimo boomerang per il social network. Ho il sentore che entro breve Mastodon riceverà un ulteriore boost di visibilità grazie ai client terzi per Twitter che non lo sono più.
Su Twitter e su CatGPT, soprattutto, ma anche sull’Ucraina senza il supporto dell’occidente, sulla scuola e sugli studenti che copiano dalle AI, sugli sviluppatori senza più la propria applicazione, su Tesla e la malafede di Musk.
I post razzisti e xenofobi di un uomo politico (fosse pure il Presidente degli USA) vanno rimossi o tenuti online? È ragionevole che Twitter decida al posto di un giudice? Che applichi i propri termini d’uso - a ragione o a torto - in maniera discrezionale, talvolta rispettandoli alla lettera, talvolta contraddicendoli?MARY