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  1. Come la penso/

Farewell

·453 parole·3 minuti

C’è un faro che deve illuminare sempre il tuo percorso lavorativo: puoi cambiare azienda.

Anzi: se cerchi un ambiente migliore di quello che vivi oggi, un riconoscimento economico che non il tuo attuale datore di lavoro non è in grado di soddisfare, se vuoi crescere e adesso non hai una possibilità immediata, se stai desiderando una nuova vita, un nuovo obiettivo o nuovi stimoli devi, fortissimamente, cambiare azienda. Non lasciarti scappare quell’occasione e non pensarci due volte.

Fallo e basta, come Nike. Ma fallo bene.

Ci sono decine di motivi per andar via, tutti assolutamente legittimi e personali, ma prima di lasciare il tuo posto assicurati di farlo in maniera trasparente, corretta e nel rispetto dell’azienda e dei colleghi. Assicurati, inoltre, di aver lasciato una giusta eredità.

Se dovessi decidere di andar via e i rapporti sono buoni, parlane col tuo responsabile e con le risorse umane: in un’azienda seria nessuno ti criticherà per una scelta personale.

Essere chiari ed evitare le ambiguità vi aiuterà a superare un periodo difficile per te, che dovrai presto faticare per una nuova avventura e resistere per abbandonare quella attuale, e per i colleghi e le colleghe che dovranno raccogliere e comprendere tutte le informazioni necessarie a proseguire le tue attività.

Il rispetto dei rapporti umani deve superare qualsiasi incomprensione ed eviterà di lasciare, ambo le parti, un ricordo spiacevole, ipocrita e doloroso.

Detto questo, una serie di raccomandazioni pratiche che sarebbe opportuno riuscissi a seguire.

  • Tutto ciò che hai fatto sarà accessibile ai colleghi e alle colleghe che restano: tutto quel che fai dev’essere quindi realizzato in maniera corretta, completa e documentata. Se hai abbozzato qualcosa, segnalalo, annotalo da qualche parte e se riesci prova a sistemarlo prima di andar via.

  • Se hai qualcosa in sospeso che puoi terminare, terminalo. Non lasciare stracci di attività da far ricucire ad altri.

  • Lascia una documentazione completa, chiara e il più possibile puntuale, delle cose che hai gestito in autonomia e per le quali non esistono riferimenti pubblici. Gli eredi non possono dannarsi provando a comprendere cose incomprensibili né devono disturbarti successivamente perché hanno trovato solo polvere tra le cose che d’improvviso hanno smesso di funzionare.

  • Sii riconoscente verso i colleghi e le colleghe, soprattutto se ti hanno insegnato qualcosa. Anche una sola.

  • Non scappar via. Solo le ombre scompaiono senza salutare.

  • Resta professionale, anche quando sai che la tua professionalità non servirà più. Fallo fino all’ultimo giorno.

  • Cerca di tenere buoni rapporti: mantieni una comunicazione aperta, seria e competente per preservare ricordo e azioni.

  • Ringrazia, se ne è valsa anche solo un po’ la pena.

Con l’augurio che non ti dovesse mai capitare niente di spiacevole, brinda sempre al tuo nuovo lavoro. Ma in quel caso offri tu.