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  1. Come la penso/

Digitalizzare le inefficienze

·211 parole·1 minuto

Non si compra tecnologia per comprare l’ordine. Non si delega a un software, a una licenza o a un abbonamento mensile, il compito di strutturare un’organizzazione inefficiente. Non funziona così.

La tecnologia è un acceleratore. Il suo compito è rendere più veloce, scalabile e tracciabile un processo che esiste già. Ma se quel processo è confuso, burocratico, pieno di colli di bottiglia o, peggio ancora, non esiste affatto, il software non farà altro che amplificare questi difetti.

Se la tua azienda ha fretta di mettere toppe a disfunzioni operative o amministrative con nuove soluzioni software, non digitalizzerà un processo inefficiente ma otterrà un processo inefficiente digitalizzato. Anzi, otterrà la capacità di generare inefficienza molto più velocemente di prima.

Prima di scegliere lo strumento, bisogna avere il coraggio di fermarsi e guardare come si lavora: bisogna prendere una penna e un foglio bianco e disegnare i flussi e le funzioni. Chi fa cosa? Quando passa l’informazione? Chi approva? Dove si blocca tutto?

Solo quando il flusso è chiaro, pulito e condiviso, allora ha senso cercare il software che lo vesta al meglio.

La tecnologia non sta in piedi da sola: prima si pensa ai processi, poi agli strumenti. Il contrario è solo un’atra spesa che, col senno di poi, si poteva evitare.