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Pancia e testa

·372 parole·2 minuti

Se c’è una cosa che ho imparato a fare bene bene è fallire. Non parlo di problemi finanziari, mi riferisco a progetti su cui ho investito male, parlo di lavoro, di tempo sprecato, se vogliamo, di scommesse perse. Parlo delle volte in cui ho messo testa e pancia in un obiettivo lavorativo, puntandoci tempo, denaro e contatti, giocandoci forte e calando tutte le mie carte, restando alla fine con le solite pive nel sacco e le famose esperienze acquisite.

Ecco, questa volta no, questa volta è stato diverso.

Ho messo testa e pancia in un progetto, come le altre volte, e il progetto è evoluto, è diventato più grande, impegnativo e stimolante, fino a trasformarsi in qualcosa di nuovo, che non era previsto e nemmeno prevedibile in partenza.

Quando ho iniziato a collaboraci, nel 2014, era una piccola agenzia pubblicitaria nella quale non esisteva un reparto tecnologico. Non era nemmeno previsto, probabilmente, non saprei dirlo. Era una ditta piccola, si faceva comunicazione. Io avevo altre esperienze, le abbiamo mesciate e ne è venuto fuori qualcosa di bello. Pancia e testa, tutti i giorni. E cuore, e polmoni, e braccia. Tutti i giorni. Per sei anni.

A fine 2019 abbiano stretto un accordo con un (allora) nostro cliente, diventato il nostro principale partner. Nel 2020 ne è nata una nuova società. Comunicazione e tecnologia. Testa e pancia, cuore e testa, testa e testa. Il lavoro è stato tanto, e abbiamo costruito tanto, tanto quanto possa servire a far nascere qualcosa che evidentemente sì, poteva essere previsto, ma non lo era. Pancia e testa, pandemia e chilometri, rapporti umani e opportunità.

Oggi quel percorso si è biforcato. Pancia e testa, e anche un po’ di milza e di sangue amaro. Ma quel che resta è tanta ambizione, una nuova scommessa, tanta volontà di crescere ancora, di costruire qualcosa di ancora più bello, importante, significativo.

Grazie a chi me ne ha data l’occasione e ci ha scommesso, grazie ai colleghi che hanno creduto in me, nel progetto e mi hanno seguito, e grazie agli amici che hanno deciso di cogliere opportunità differenti proseguendo in autonomia il proprio percorso lavorativo.

Non serve fare nomi. Chi sa, sa. Ed è sufficiente.

Pancia e testa. E tanti caffè.