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Ascolti che ne vale la pena

·289 parole·2 minuti

Ascolto così tanti podcast che a fine luglio, al rientro da qualche giorno di vacanza, ne avevo accumulate decine di puntate che ad ascoltarle tutte c’avrei messo almeno due giorni di fila senza dormire. Ovviamente ho una vita oltre i podcast e soprattutto dormo, e l’intero mese di agosto, complici le camminate e altre attività svolte in solitaria, mi ha permesso di smaltire la coda e di recuperare anche altro. Per fortuna, devo dire.

Ma prima di dirlo, per fortuna, prima il mio desiderio era quello di rimuovere un po’ di show e di lasciare in lista solo quelli che valuto essenziali per la mia formazione o informazione: un decluttering applicato all’ascolto, che già di per sé è un’attività che mi impegna solo quando sono già impegnato su altro.

L’idea di ritrovarmi nuovamente con settimane di ritardo sulle puntate e di dover rincorrere il successivo aggiornamento non mi entusiasma, quindi il taglio dei podcast seguiti è una cosa che farò, ma che non ho ancora fatto. E mi sono sentito fortunato, dicevo.

Fortunato perché sono riuscito finalmente ad ascoltare Io ero il milanese, podcast prodotto da RaiPlaySound1 e condotto da Mauro Pescio con Lorenzo S. che, nell’arco di quattordici puntate che ti risucchiano, racconta la sua storia di anti-eroe fatta di scelte sbagliate, e di rapine, di carcere, di delinquenza e di recupero. Fortunato perché ne vale la pena, perché coinvolge ed emoziona, perché è il racconto di una vita e dei suoi errori e che per quanto lontani anni luce da un’esistenza come la mia, ti compromette.

Ascoltalo. Poi, alla fine, taglia pure tutto il resto.


  1. Se vuoi ascoltarlo da un riproduttore che non sia quello Rai, puoi trovare il feed del podcast in questo repository di GitHub↩︎