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La via negativa

·468 parole·3 minuti

Apprezzo parecchio i suggerimenti legati alla produttività, ai cambiamenti di abitudini e organizzativi, quindi ho raccolto con favore l’articolo di Arthur C. Brooks col suggerimento di  creare una lista di antipropositi.

Si tratta di cose che volete evitare di fare quest’anno, come per esempio passare del tempo con determinate persone che non fanno emergere il meglio di voi, oppure andare in posti che non vi piacciono. Potrebbe sembrare un po’ troppo, come dire, negativo, ma in realtà si tratta di un approccio al miglioramento della vita basato su un antico concetto filosofico noto come via negativa.

Non che ne faccia a inizio anno, in franchezza: sono passati i tempi in cui stilavo obiettivi irrealizzabili, ma l’approccio alla via negativa risulta interessante, pratico e applicabile agilmente alla quotidianità di ognuno.

La via negativa, in sostanza, consiste nel riconoscere che quando non si sa quale sia la cosa giusta da fare, ci si può concentrare su quella che sappiamo di voler evitare. Se vi sentite bloccati, per esempio nel lavoro o in una relazione, ma non sapete esattamente come migliorare le cose, la via negativa potrebbe essere proprio ciò di cui avete bisogno.

Banalmente, ho provato a mettere su carta una lista di cose da non fare o cose che potrei evitare di fare: l’idea è quella di rimuovere il superfluo o ciò che non piace per recuperare più tempo, per scoprire un migliore approccio, per valutare un criterio diverso o guardare con un nuovo punto di vista.

  • Quali sono le fonti di informazione o blog che leggi e di cui potresti fare a meno? Taglia.
  • Quali sono le attività o le modalità di lavoro che mal sopporti e che potresti abbandonare? Cambia.
  • Cosa non ti piace fare durante il weekend con la famiglia e come potresti migliorare il vostro tempo passato insieme? Rivaluta.
  • Con quali stati d’animo o condizioni fisiche ti trovi costretto a convivere dopo un’abbuffata o, in generale, a seguito di una cattiva alimentazione? Riorganizzati.

Eccetera.

Il punto è eliminare le cose che non sono veramente voi – la vostra carriera, il vostro denaro, il vostro aspetto, il vostro seguito sui social network. Mettete per iscritto gli elementi di questa lista. Ogni giorno, recitate tutte le cose che non siete, dicendo per esempio “io non sono il mio titolo professionale”. Potreste scoprire che questa via negativa vi ha permesso di conoscere voi stessi.

Mi è sembrato un buon metodo per evidenziare quello che non va bene e valutare, senza un obiettivo predefinito, la modalità più consona per apportare un miglioramento in quell’aspetto specifico della vita. Non è il Sacro Graal, ma certamente è un nuovo stimolo al miglioramento pochissimo oneroso in termini di tempo e di impegno: non ti costringere a immaginare come migliorare, ma a guardarti intorno su cosa vuoi eliminare. Il resto vien da sé.