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L’antico consumatore

·284 parole·2 minuti

Una famiglia sudamericana, in Piazza della Signoria a Firenze, ha alzato al petto una schiacciata con companatico e ne ha scattato più foto prima di mangiarla. Mentre mangiavo la mia modesta e infotografabile merenda, ho notato che anche un’altra coppia, e poi altri ancora, fotografavano la propria focaccia come fosse un premio, una medaglia.

L’incartamento era bianco, sempre uguale, e mostrava una scritta piccola e rossa. Ho capito poi, dopo, girandomi intorno, che si trattava della schiacciata de All’Antico Vinaio, locale molto famoso sui social network e oramai presente in molte altre città, tra cui New York. Io, che sono ignorante sui temi coolness, ne tarscuravo il successo. Ma ignoravo, soprattutto, questa partecipazione collettiva, quasi religiosa, nell’approcciarsi ai suoi prodotti. Invece di pregare, prima di consumare facevano una fotografia al pasto ancora caldo, la pubblicavano su Instagram e poi buon appetito.

La qualità del prodotto e l’affermazione del locale le do per scontate e, non conoscendolo ma leggendone, quasi rimpiango di non averla assaggiata. Ricordando poi la fila che ho scoperto spostandomi verso Ponte Vecchio, penso che vada comunque bene così. Sarà per un’altra volta.

Ciò che mi ha incuriosito è stata la necessità, da parte di così tanti, di piantare la bandierina. Di mostrare ai propri contatti di aver scalato la montagna arrampicandosi sulla fila che portava alle porte del ristorante. Una vittoria, un premio, una socialità che diventa rivalsa verso chi ancora non c’è riuscito. Un vanto da esibire, prima ancora di gustare.

Io, non lo so, avrei forse strabuzzato gli occhi al piacere del primo morso, poi li avrei socchiusi masticando e me ne sarei deliziato. E così riflettendo, guardando Palazzo Vecchio, mi son reso conto di quanto sia diventato vecchio.