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L'inutile spazio occupato da Samsung

·424 parole·2 minuti

Ero convinto che la mia fosse una riflessione un po’ machiavellica e allegramente polemica, quella relativa all’ immondizia trovata nello smartphone Samsung di bassa fascia comprato per mia madre, ma a quanto pare il problema è serio ed esteso. Chi ha comprato un S23, il nuovo top di gamma di Samsung, si è trovato a  vedersi occupati circa 60 GB di spazio di memoria nella partizione del SO.

Praticamente in un telefono da 128 GB è occupata, tra sistema e applicazioni, quasi la metà della capacità totale del disco.

… Samsung è nota per avere una divisione software scadente che inietta codice di bassa qualità. La società tende a cambiare tutto in Android solo per amore del cambiamento, ed è difficile immaginare che quei cambiamenti siano buoni.

Ars Technica fa alcune ipotesi sul motivo di così tanto spazio occupato, e i problemi sono sostanzialmente due.

Samsung clona ogni applicazione di Google per offrire ai propri utenti un ecosistema personalizzato e omogeneo ma, visto che per contratto è costretta a includere sui dispositivi tutte le app Android di Google, ogni cosa viene raddoppiata. Doppio store, doppio browser, doppia applicazione per gli SMS, per la salute, per gli assistenti vocali, per il wallet e così via. Doppio diventa anche lo spazio utilizzato, per forza di cose. Spesso le applicazioni Samsung non si possono eliminare e quelle Google nemmeno: doppia diventa anche la frustrazione.

Samsung, inoltre, tende a svendere lo spazio occupato sui propri dispositivi al miglior offerente, installando quindi applicazioni inutili di default, app che magari potrebbero servire all’utente ma non necessariamente. Se Netflix, Microsoft, Spotify, Meta eccetera pagano, sui dispositivi vengono preinstallate le app Netflix, Microsoft, Linkedin, Spotify, Facebook, Instagram, WhatsApp e chi più paga ne metta. Nel caso in cui, inoltre, il telefono viene venduto tramite operatore, questi ci installerà le altre app che è riuscito a vendere ai propri inserzionisti, preconfigurando di conseguenza ulteriore materiale inutile sugli smartphone degli sciagurati utilizzatori1.

Letteralmente, parliamo di merda software, crapware, dall’inglese. Spesso queste applicazioni non si possono rimuovere ma solo disattivare, lasciando quindi occupato ancora spazio non utile e non utilizzabile.

Non voglio parlar male di Android, non se lo merita. I Pixel, d’altronde, sono di un’altra pasta. Ma a parlar male di Samsung ci si mette poco. Ecco, se dovessi consigliare uno smartphone Android, dopo la mia recente esperienza e dopo le ultime considerazioni, o Pixel o iPhone.


  1. Lo ero anche io fino a pochi anni fa, sia chiaro: ho avuto almeno tre smartphone Samsung e, in franchezza, ne ero anche sufficientemente appagato. Povero me. ↩︎