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Ci son poche cose belle nella vita come l’apprendimento e l’insegnamento. Cioè l’esperienza di un maestro che sta lì, nel momento che sta spiegando o lavorando con un allievo, guarda… a parte che è erotismo puro, pulito, nel senso… non voglio dire né colpevole né con sottofondi equivoci, no, è proprio una forma di emozione fisica, insegnare e apprendere.

Nell’elencare la lista delle applicazioni che uso, ho scritto che sono un utente pro di Todoist da diversi anni e che, sottintendendolo, non ne posso fare a meno.

Il motore di ricerca non offre più risultati che servono ma suggerisce soprattutto risultati che pagano. Molti utenti, in particolar modo se attenti alla privacy, stanno abbandonando il suo avveniristico servizio di posta.

Apple ha bloccato Beeper Mini, un’app che prometteva di diventare, con un po’ di esagerazione, “ la migliore app del mondo”. Il sistema consentiva agli utenti Android di accedere a iMessage.

Mi unisco anche io al party elencando tutte le app che uso per motivi personali. L’elenco non vuole solo essere una mera compilazione di applicazioni e servizi: mi piacerebbe servisse da promemoria per gli anni a venire e che mi aiutasse a esaminare l’evoluzione dei miei approcci al software nel tempo.

Mi padre ha 68 anni. Ogni anno, per il suo compleanno, le sorelle e le rispettive famiglie lo vanno a trovare per mangiare una pizza insieme.

Come leggerò le mie note tra trent’anni? Come le leggerò se sono state salvate su un’app di journaling proprietaria col proprio sistema di storage?

Evernote sta forzando i propri utenti a sottoscrivere un piano a pagamento se hanno più di 50 note, limitando quelli che hanno decine di note salvate (e che, probabilmente, lo usano da più tempo).

Vivo in Italia, e come un qualsiasi ragazzo italiano degli anni ‘80, a scuola non ho studiato un buon inglese. Vivo, inoltre, al Sud Italia, e qui l’inglese era trattato come educazione fisica: un’ora di svago e relax per non fare niente.

Mia figlia pratica judo. L’ho praticato anche io da ragazzo, e sono contento lo faccia. Non l’ho mai obbligata, anzi, nemmeno volevo lo facesse, non volevo se ne sentisse costretta, ma – per fortuna – le è piaciuto sin da subito e continua a praticarlo da oltre un anno.