Da qualche tempo son tornato a lavorare con un Mac, con crescente soddisfazione in termini di produttività, e a non usare più un PC con Windows. Avevo dimenticato quanto era bello lavorarci.
Si parla di libertà e di muscoli, per finire. Ma si inizia con le AI, il Garante della Privacy e altre cose così. Nel mezzo: Apple che vorrebbe licenziare, Mastodon che riuscirebbe a sorprendere e Gordon Moore.
Quanto vale l’ecosistema Apple per la fruizione dei contenuti e, in generale, per l’utilizzo delle applicazioni di tutti i giorni? Ha più valore avere soluzioni che fanno eccezionalmente il proprio dovere, con una pletora di funzioni che rendono in godimento o fruire in quanto parte di un ecosistema esclusivo e integrato dove, nel complesso, tutto funziona armonicamente ma senza forte controllo né praticità aggiuntive?
Sulla rivoluzione informatica che l’Italia ha mancato, sul cane che beve caffè mentre la casa brucia, su Netflix e la famiglia e poi invece no, sul trading a nome di Amazon, sull’Apple Watch che chiama i call center per urgenze che non lo sono.
Un numero, una frase. Il concetto espresso fin’ora da Apple nelle sue presentazioni, dal punto di vista della comunicabilità dei contenuti delle slides, era banale: pochi contenuti - o addirittura un solo numero - per diapositiva. Cosa
Quando il CEO di Apple, Tim Cook, ha iniziato a parlare di una nuova versione del sistema operativo mobile di Apple (iOS 13), ha detto: “iOS ha la più alta soddisfazione del cliente nel settore, con un incredibile 97%.” La slide aveva un numero con un font grande - 97 percento. Con un carattere più piccolo, sotto il numero, una frase diceva: “Soddisfazione del cliente per iOS 12.”